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“Scudo fiscale” per ex frontalieri ed ex lavoratori all’estero iscritti all’AIRE

Arriva lo scudo fiscale ter, pensato per gli italiani che in passato sono stati residenti all'estero e che sono tornati a vivere in Italia ma che hanno mantenuto conti correnti esteri. La misura è contenuta in un emendamento al decreto legge collegato alla manovra, approvato dalla commissione Bilancio del Senato.

SOGGETTI INTERESSATI - Nella proposta di modifica si stabilisce che, pagando solo il 3%, sarà possibile regolarizzare ''le attività depositate e le somme detenute su conti correnti e sui libretti di risparmio all'estero'', in violazione degli obblighi di dichiarazione, da soggetti fiscalmente residenti in Italia (o dagli eredi) ma che in precedenza erano residenti all'estero, ''iscritti all'Aire e che hanno prestato la loro attività lavorativa in via continuativa all'estero in zone di frontiera e in Paesi limitrofi''. L’emendamento approvato vale anche per le somme e le attività derivanti dalla vendita di beni immobili detenuti all’estero dove si è prestata l’attività lavorativa.

COME FARE - Versando il 3% del valore dell'attività, e della giacenza al 31 dicembre 2016, si spiega nella proposta, sarà possibile estinguere: imposte, sanzioni e interessi. La sanatoria si applica anche alle somme e alle attività derivanti dalla vendita di beni immobili detenuti all'estero.

DOMANDA - La domanda per aderire allo scudo ter potrà essere trasmessa fino al 31 luglio 2018; il versamento potrà essere effettuato in un'unica soluzione entro il 30 settembre 2018 o ripartito in tre rate mensili consecutive, con versamento della prima tranche da effettuare entro il 30 settembre 2018. Le somme e le attività oggetto dello scudo fiscale potranno essere oggetto di accertamenti fiscali, per un anno e mezzo in più, se i termini per effettuare i controlli scadono il primo gennaio 2018 (si arriva fino al 30 giugno 2020).

(fonte: adnkronos – 14.11.2017)

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